1971
Nel territorio di Taranto in contrada «Cimino», ad est della città, il nostro assistente Campi ha individuato un importante insediamento neolitico, recuperando ingente quantità di ceramica impressa e a bande rosse, graffita tipo Matera-Ostuni, a grandi meandri dipinti tipo Scaloria, e meandro-spiralica tipo Serra d’Alto, cronologicamente riferibili quindi alle fasi antica e media del Neolitico apulo-materano, Notevole anche il numero degli strumenti in selce ed ossidiana rinvenuti.
A Taranto proseguono con successo gli scavi lungo la cinta muraria che quest’anno è stata per un notevole tratto messa in luce, rivelando tuttavia lo sfacelo subito nel lontano passato, quando il monumento servì da comoda cava di blocchi squadrati. L’esplorazione tuttavia offre interessanti elementi per una ricostruzione ideale di queste imponenti fortificazioni del V secolo a.C., quando non sarà possibile la ricomposizione ed il restauro delle sue parti strutturali. Particolare interesse desta la scoperta ormai dei resti di qualche torre e di qualche porta, che — come è noto a Taranto — hanno svolto un ruolo di primo piano nelle vicende storiche della città e che quindi costituiscono elementi importanti d’ordine topografico (tav. CXXXVIII, 2).
Un saggio di scavo presso la chiesa di S. Domenico, dove lo scorso anno son venute in luce le strutture dello stereobate di un tempio greco, ha ulteriormente chiarito la successione stratigrafica, dall’età neolitica a quella attuale, in relazione ai vari insediamenti sull’acropoli tarantina, confermando nel 706 a.C. la data tradizionale della ktisis laconica della città.
Altra importante scoperta ci proviene dalla necropoli tarantina. Si tratta di una bellissima testa in marmo pario, appartenente ad una statua originale del IV secolo a.C., di probabile scuola lisippea, rappresentante Zeus o forse un personaggio oltremodo idealizzato, la cui immagine (la testa è sbozzata alla nuca) doveva essere inserita in un naiskos che sovrastava la sua tomba (tav. CXXXIX, 1).
Numerose sepolture del IV e del III secolo a.C. sono state recentemente rinvenute a Taranto nel corso di lavori di edilizia urbana, regolarmente controllati dalla Soprintendenza. Particolarmente ricche sono apparse alcune tombe scoperte in via Pola, angolo via Amalfi, ed altre in corso Italia, angolo via Lucania, con copioso corredo specialmente di appliques dorati tipicamente tarantini e appartenenti a fregi di klinai con Arimaspi, grifi, felini e tori in animate scene di lotta (tav. CXXXIX, 2).
FELICE GINO LO PORTO